Keto diet 5 – Crescita muscolare e densità ossea

Abbiamo visto negli articoli precedenti gli effetti delle diete chetogeniche sull’organismo, nell’ultimo in particolare come siano negativi per l’intestino e per il cuore. Ma cosa possiamo dire riguardo muscoli e ossa?

In un documento ufficiale della International Society of Sports Nutrition (Società internazionale di nutrizione sportiva) relativo alle diete chetogeniche si rilevano negli atleti effetti ergolitici di queste diete sia sugli allenamenti ad alta che a bassa densità. Cosa significa? Con “effetto ergolitico” si intende una diminuzione della forza muscolare, con evidentemente la conseguente compromissione delle prestazioni atletiche.

Per i non atleti, la chetosi rischia allo stesso modo di vanificare del tutto gli sforzi fatti in palestra. La chetosi era in questi casi correlata ad un aumento della sensazione di sforzo e fatica, a disturbi dell’umore durante l’esercizio tanto da poter pregiudicare il desiderio di continuare ad esercitarsi nei soggetti in dieta chetogenica mirata a perdere peso.

Quindi, se si fanno seguire alle persone i protocolli standard di allenamento (distensioni, trazioni, squats, strappi ecc.) per un determinato periodo, queste prevedibilmente aumenteranno la loro massa corporea, a meno che non siano a dieta cheto, nel qual caso non ci saranno cambiamenti di rilievo nella massa muscolare anche dopo tanto sforzo. Soggetti sottoposti per otto settimane ad un test randomizzato per seguire una dieta non-chetogenica hanno preso 3 kg di muscoli, mentre quelli con la dieta cheto, pur eseguendo gli stessi esercizi tendevano a perdere in media 100 g di muscoli. Persino i sostenitori delle diete cheto definiscono il tentativo di fare bodybuilding mentre si segue una dieta chetogenica “un ossimoro”.

E per quel che concerne la perdita ossea?

Si sa purtroppo dall’esperienza con bambini messi a dieta chetogenica che sussiste tra loro una spropositata casistica di fratture come effetto collaterale, insieme all’arresto della crescita e ai calcoli renali. Le diete chetogeniche possono causare un tasso costante di perdita ossea, misurabile nella colonna vertebrale, presumibilmente perchè i chetoni sono acidi e quindi le diete cheto possono mettere le persone in uno stato di acidosi cronica. Nei bambini le conseguenze possono essere strazianti.

In certi casi con soggetti con malattie che provocano crisi epilettiche quotidiane sin dall’infanzia la dieta chetogenica può avere una sua specifica efficacia ed essere una manna dal cielo per le loro famiglie, ma sono questi casi limitati.

Come per ogni atto medico bisogna valutare rischi e benefici. I pazienti con epilessia che non risponde ai farmaci avrebbero come alternative soluzioni non certo piacevoli, come la chirurgia cerebrale con tutti i suoi possibili rischi e gravi conseguenze. Ma anche avere convulsioni ogni giorno può portare a gravi conseguenze. In questo caso se la dieta chetogenica aiuta nel controllo degli attacchi epilettici, i pro sono superiori ai contro.

Per chi sceglie questa dieta solo per perdere peso, tuttavia, l’analisi costi – benefici è sicuramente contraria. Si ipotecherebbe la propria salute a lungo termine per una perdita di peso a breve termine.

Fortunatamente abbiamo la possibilità di avere sia la salute che la perdita di peso scegliendo di seguire una dieta sana.

Per concludere, si è detto che una dieta è tanto più efficace quanto più il soggetto riesce a mantenersi aderente nel tempo. Questo non significa però che “qualsiasi dieta a cui si riesce a restare aderenti” sia valida. E’ possibile elaborare diete più salutari a basso contenuto di carboidrati e diete non salutari a basso contenuto di grassi (mangiare solo zucchero filato apporterebbe zero grassi!). Ma gli effetti di una dieta chetogenica a basso contenuto di carboidrati come ad esempio la Atkins non ha sicuramente gli stessi effetti di una dieta prevalentemente vegetale a basso contenuto di grassi come ad esempio la Ornish. Messe effettivamente alla prova le diete a basso contenuto di carboidrati sono risultate dannose in primo luogo per la funzione arteriosa. Questa invece tende a migliorare nel tempo con una dieta più ricca di vegetali e povera di grassi. Sappiamo che la cardiopatia è il killer numero uno per uomini e donne. Affermare che qualsiasi dieta che fa perdere peso sia buona è, alla luce di tutto quello che sappiamo, una affermazione irresponsabile. L’obettivo di perdere peso non è quello di rendere più leggera la nostra bara.

Per maggiori dettagli, dati, grafici ecc, seguite il seguente video del sito nutritionfacts.org (sottotitolato in italiano):

https://nutritionfacts.org/video/keto-diets-muscle-growth-and-bone-density/

In calce al video si possono trovare anche le fonti bibliografiche utilizzate.

Supervisione: dr. A Pratesi

Image source: www.eatingdisordersreview.com

*se non visualizzate i sottotitoli in italiano è possibile trovarli cliccando su impostazioni (in basso a destra del video) e selezionando italiano dall’elenco delle lingue disponibili