Keto diet 3 – E’ sostenibile la perdita di peso indotta dalla chetosi?

Proseguiamo con il tema delle diete chetogeniche iniziato con i due articoli precedenti.

Si dice che i nuovi dati smentiscano “alcune, se non tutte, le affermazioni popolari che sono state fatte riguardanti l’estrema riduzione dei caboidrati”. Ma per quanto riguarda i chetoni come soppressori della fame? Nello studio strettamente controllato effettuato in un reparto metabolico dove la dieta chetogenica ha peggiorato le cose, tutti sono stati nutriti con lo stesso numero di calorie. E di fatto chi ha mangiato lo stesso numero di calorie seguendo la dieta chetogenica ha perso meno grasso corporeo. Nel mondo reale tuttavia tutti quei chetoni potrebbero rovinare l’appetito al punto da far mangiare in media decisamente nel complesso molto meno. Con una dieta a basso contenuto di carboidrati, la gente finiva con l’accumulare attorno alle 300 calorie in grasso al giorno. Ma fuori dal laboratorio, se si fosse in uno stato di chetosi, forse si potrebbe bilanciare questo risultato se si fosse in grado di mangiare molto meno in maniera sostenibile.

Paradossalmente, le persone sono in grado di sentire meno fame durante un digiuno totale rispetto ad una dieta estremamente ipocalorica. Questo potrebbe essere dovuto ai chetoni. In questo stato di chetosi, quando si ha un alto livello di chetoni nel sangue, si attenua la fame. Come si sa che è dovuto ai chetoni? Perchè se si iniettano chetoni direttamente in vena, anche chi non segue un digiuno perde appetito a volte al punto da avere nausea e vomito. Quindi, i chetoni possono spiegare perchè ci si potrebbe sentire più affamati seguendo una dieta ipocalorica rispetto ad una dieta a calorie zero (digiuno).

Possiamo allora sfruttare questo effetto soppressore dell’appetito della chetosi seguendo una dieta chetogenica? Se si mangia una minima quantità di carboidrati sufficiente a mantenere le funzioni cerebrali, non si riuscirebbe ad ingannare il corpo inducendolo a credere che si sta digiunando e quindi far si che il fegato si metta a pompare in quantità chetoni? Certamente! Ma questo è sicuro? E’ efficace?

Una meta-analisi di 48 studi randomizzati su varie tipologie di diete ha trovato che quelli a cui è stato consigliato di seguire diete con pochi carboidrati e quelli a cui è stato detto di seguire diete con pochi grassi hanno perso quasi lo stesso peso dopo un anno. Naturalmente “un alto tasso di abbandono e la scarsa aderenza” rende più complicato il confronto sulla loro efficacia, dato anche il fatto che le persone non erano state “messe a dieta” ma era solo stato suggerito di mangiare in un determinato modo. Ma comunque, in qualsiasi direzione, o tipo di dieta, ci si rivolge ci si può sbarazzare di molti alimenti raffinati e ricchi di calorie (o cibo spazzatura). Se entrambe le diete dicono di mangiare meno ciambelle, ad esempio, è già un vantaggio.

Si può immaginare che anche una ipotetica dieta che togliesse tutti i cibi che iniziano con la C potrebbe avere successo nel far perdere peso visto che si eliminerebbero ciambelle, cannoli, cassate, creme, caramelle, cornetti, cotechino …. anche se forse non avrebbe senso escludere la cicoria.

Il segreto del successo di un calo ponderale a lungo termine per qualsiasi dieta è la sua osservanza. Rimanere aderenti ad una dieta è però difficile perché ogni volta che si prova a tagliare le calorie il corpo fa decollare l’appetito per cercare di compensare. Ecco perché gli approcci tradizionali nel cercare di perdere peso, come il controllo delle porzioni, tendono a fallire col tempo. Per un successo a lungo termine, misurabile non in settimane o mesi ma in anni e decadi, si deve superare questo problema della fame quotidiana. Con una dieta vegetale sana questo si può realizzare in parte attraverso la densità calorica, dato che si mangia molto cibo. Con una dieta chetogenica questo si realizza con la chetosi.

Le diete chetogeniche offrono anche l’opportunità di poter essere controllate più facilmente per verificarne l’osservanza. Con delle strisce reattive, attraverso l’urina, si può vedere in tempo reale se si è in chetosi. Purtroppo non esiste alcuna striscia che può dirci se mangiamo abbastanza frutta e verdura. C’è solo la bilancia.

Tuttavia rimanere aderenti alla dieta, in chetosi, può essere più facile in teoria che in pratica. Anche negli studi in cui le diete chetogeniche sono state usate per controllare convulsioni, dopo alcuni mesi l’aderenza alla dieta è calata sotto il 50 %. Questo può essere tragico per chi soffre di epilessia intrattabile, ma per gli altri la difficoltà a seguire questa dieta può essere un salvavita.

Tratteremo prossimamente l’argomento della sicurezza di queste diete.

Supervisione: dr. A Pratesi

Image source: www.bulletproof.com

Per maggiori dettagli, dati, grafici ecc, seguite il seguente video del sito nutritionfacts.org (sottotitolato in italiano):

https://nutritionfacts.org/video/is-weight-loss-on-ketosis-sustainable/

In calce al video si possono trovare anche le fonti bibliografiche utilizzate.

*se non visualizzate i sottotitoli in italiano è possibile trovarli cliccando su impostazioni (in basso a destra del video) e selezionando italiano dall’elenco delle lingue disponibili