Cosa mangiare per stimolare il sistema immunitario.

Quello che mangiamo, o non mangiamo, può influenzare il nostro sistema immunitario. Uno studio in particolare è stato preso in considerazione. Si proponeva di determinare gli effetti sul sistema immunitario derivanti dal consumo di verdure con un colore acceso e brillante. Per le prime due settimane i soggetti dello studio non hanno praticamente consumato né frutta né verdura. Successivamente hanno bevuto una tazza e mezzo di succo di pomodoro ogni giorno per altre due settimane, quindi succo di carota e poi spinaci in polvere, anche questi ogni giorno per due settimane ciascuno. Dopo le sole due settimane di una dieta povera di frutta e verdura il loro sistema immunitario era crollato. Tuttavia è stata sufficiente una tazza e mezza di succo di pomodoro al giorno per farlo risalire. Non erano state necessarie tutte le 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, di solito raccomandate, ma una semplice tazza di succo di pomodoro aveva già prodotto un grande risultato. Invece il solo succo di carota non aveva funzionato bene allo stesso modo né l’equivalente di una porzione di spinaci in forma di prodotto in polvere. Questi risultati portano a due considerazioni: la prima è come con semplici scelte alimentari possiamo influenzare la nostra funzione/risposta immunitaria, e la seconda è che non tutte le verdure sono uguali.

Quando questo studio è stato ripetuto per osservare altri marcatori immunitari, l’efficacia del pomodoro nei confronti della carota è risultata più equilibrata. Una famiglia di vegetali tuttavia che si è dimostrata così valida che sicuramente non dovremmo mancare di inserirela nella nostra dieta. Infiammazione e intestino permeabile possono verificarsi in assenza nella alimentazione di sostanze che si legano al recettore AhR (che è un fattore di transcrizione connesso con l’immunità e l’infiammazione.), ovvero delle crucifere: cavoli, cavolfiori, broccoli, kale ecc.

Ma le persone che si nutrono in modo più sano si ammalano effettivamente di meno? Coloro i quali mangiano più frutta e verdura sembrano avere un rischio inferiore di contrarre infezioni del tratto respiratorio superiore, come il comune raffreddore, sia che siano vegetariani o meno. Persino l’aggiunta di una sola mela al giorno potrebbe essere efficace, come suggerisce il proverbio, a tenere lontano il medico. Il raffreddore è però un disturbo di solito lieve. Cosa succederebbe se si testasse qualcosa di più grave?

Alcuni ricercatori hanno quindi esaminato alcune infiammazioni respiratorie più serie, come l’influenza. Studiando la relazione tra i vari fattori di rischio e i tassi di ospedalizzazioni legate all’influenza negli Stati Uniti, hanno trovato che un aumento del 5% nella prevalenza dell’obesità era associato ad un aumento del 6% nelle ospedalizzazioni. L’inattività fisica portava a un risultato peggiore, un incremento del 7% nelle ospedalizzazioni. Lo scarso consumo di frutta e verdura aveva l’impatto più forte, un aumento dell’8% delle ospedalizzazioni legate all’influenza.

Anche il raffreddore comune tuttavia non è sempre così innocuo. Durante il primo trimestre di gravidanza, ad esempio, il raffreddore, ma più ancora la febbre che può provocare, potrebbe essere legato ad alcuni difetti congeniti anche molto gravi. I farmaci antipiretici sono molto utili nella prevenzione di questi casi. Naturalmente la cosa migliore in primo luogo sarebbe non ammalarsi. Uno studio che ha seguito un migliaio di donne e la loro dieta prima e dopo la gravidanza ha riscontrato che quelle con una minore incidenza di casi di raffreddore in gravidanza erano le donne che mangiavano più frutta e verdura. Infatti queste forniscono un equilibrio naturale di tutti quegli elementi che, in modo combinato o sinergico, migliorano la risposta immunitaria. Le donne che in questo studio hanno mostrato più delle altre una maggiore protezione erano quelle che consumavano quasi nove porzioni di frutta e verdura al giorno. Questo mostra che sarebbero necessarie forse più delle raccomandate cinque o sei porzioni al giorno per avere una più efficace risposta immunitaria.

In un altro famoso studio degli anziani sono stati randomizzati in due gruppi, uno in cui consumavano cinque porzioni di frutta e verdura al giorno ed uno in cui ne consumavano due. Il gruppo delle cinque porzioni ha mostrato un 80% di incremento nella risposta anticorpale al vaccino per la polmonite rispetto all’altro gruppo. E anche se una parte dei soggetti non consumavano effettivamente tutte e cinque le porzioni, anche questi hanno risposto comunque sei volte meglio del gruppo con le due porzioni. Forse sei, nove o dieci porzioni avrebbero funzionato ancora meglio.

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Dati e riferimenti bibliografici sugli studi qui presentati si possono trovare nell’articolo originale dal sito nutritionfacts.org e nei video in esso indicati.

Traduzione e adattamento del testo originale/Reference Original Source: https://nutritionfacts.org/2018/08/21/what-to-eat-to-boost-immunity/

Supervisione: dr. A. Pratesi

Image source: www.healthambition.com